… Se vuoi scaldarti devi alimentarla con lentezza e cura
Se mi segui su Instagram, saprai che questo per me è un periodo molto particolare. Da qualche settimana ho sentito la necessità di rallentare, di essere più presente e di non affannarmi più. Ho finalmente deciso di abbracciare la mia vita da freelance a 360 gradi, prendendo anche il onori e non solo gli oneri. Ho, infatti, iniziato a sentire il bisogno di prendermi cura della mia creatività.
Per dirti quanto ho preso sul serio questo mio nuovo approccio slow, sto scrivendo questo articolo con la mia candela preferita accesa e con “Una mamma per amica” a farmi compagnia. E dato che quest’anno, il mio amato Ottobre si è presentato piuttosto freddo (sono in brodo di giuggiole), ho anche il mio cuscino riscaldabile sulla schiena.
Ma cosa ha scatenato questa nuova consapevolezza?
La sensazione di aver perso la mia creatività. Non mi era mai capitato prima, te lo giuro. In (quasi) 32 anni di vita non mi ero mai sentita senza creatività. È stato come uno schiaffo in faccia.
Eppure, fino a ieri sera, non mi ero accorta che il problema fosse proprio questo. Quello di ieri è stato un pomeriggio decisamente storto: ero davanti al progetto del mio nuovo romanzo, cercavo di scrivere il primo capitolo e… niente, non usciva neanche una parola. Zero. Il panico ha preso il sopravvento in due secondi. Mi sono letteralmente spenta e ho riflettuto tutto il pomeriggio, senza tregua, su quanto quella tremenda sensazione non mi fosse estranea per niente.
Finché Meraviglio Fidanzato, con il suo mix di pragmatismo e calma mi ha fatto presente che, nonostante avessi ampiamente dimostrato di aver bisogno di rallentare, mi ero fissata una serie di scadenze serrate.
E a quel punto mi sono detta: ALT! Mi sono fermata, ho fatto un respiro profondo e ho smesso di pensare. Ho messo su una puntata di una serie tv da “comfort zone” e ho lasciato andare.
La creatività è un fuoco nel camino
Si era già fatto buio fuori e le luci calde delle case di fronte si erano accese, quando mi è venuta in mente questa immagine che sto per condividere con te. Prima di continuare a leggere, ti chiedo di chiudere gli occhi un momento e fare un respiro profondo.
Mi trovo nella mia immaginaria ma tanto sognata casa di campagna. È autunno inoltrato e gli alberi del mio giardino si sono tinti di giallo, oro, rosso. Sono seduta nel mio salottino, su una morbida poltrona imbottita e tra le mani stringo una tazza di tè caldo. Davanti a me, un bel camino in pietra con un fuoco scoppiettante e vivace che riscalda la stanza. Quel fuoco mi ha sempre accompagnata in ogni momento, facendomi sentire al sicuro e al caldo.
A un certo punto, però, ho deciso di voler ristrutturare un po’ la mia casa. Ho sentito la necessità di allargare il mio spazio. Per questo motivo, ho scelto di togliere il muro che separava il salottino dalla stanza accanto. Il fuoco l’ho lasciato acceso ma, nel prendermi cura del nuovo spazio per renderlo accogliente e su misura delle mie esigenze, ho dimenticato di alimentarlo. E così, piano piano, senza che me ne accorgessi, la stanza è diventata sempre più fredda fino al punto che mi sono voltata verso il camino, e mi sono resa conto che del mio fuoco caldo sono rimaste solo delle braci luminose.
Il fuoco caldo è la mia creatività.
Il salottino è la mia attività creativa, ossia la scrittura.
La nuova stanza è la mia attività da freelance che richiede creatività a sua volta.
Questa immagine, che ho voluto condividere con te, e che è venuta a farmi visita ieri sera mentre ero sul divano accoccolata al calore della mia famiglia, esprime in pieno il fulcro del mio problema. Ho dedicato anima e corpo al mio lavoro, attingendo a tutte le riserve di creatività che avevo a mia disposizione.
Ma la creatività non è un dono che cade dal cielo. Non è un talento. È qualcosa che abbiamo tutti. Solo che alcune persone decidono di farne il centro della propria esistenza e altre no. Tutto qui. E come tutte le cose va curata, accudita e amata. Proprio come un fuoco nel camino.
Cosa sto facendo per alimentare il fuoco della mia creatività
C’è mancato poco che ieri sera, dopo aver esternato questo pensiero, non mi affacciassi al balcone e, nel silenzio del comprensorio in cui viviamo, strillassi “EUREKA!!”
Ho trovato la fonte del mio problema e, di conseguenza, la soluzione. La prima cosa che ho fatto è stata eliminare tutte le scadenze superflue che mi ero imposta per lasciare spazio a momenti dedicati solamente a ciò che amo.
Ricostruirò il mio spazio creativo, rileggendo libri che ho amato, riguardando serie tv che mi fanno sentire al sicuro e aumentando i momenti per godermi la compagnia di me stessa e della mia famiglia. Per il resto, però, non voglio cadere nell’errore che faccio sempre: darmi cose da fare per risolvere problemi creati dalle troppe cose da fare. Uno scioglilingua che spiega bene.
Quindi, amica mia, come puoi vedere, questo non è un post di consigli che puoi mettere in pratica fin da subito. È semplicemente un post di riflessione che, spero, possa esserti di aiuto nei momenti di blocco creativo. L’unica cosa che ti chiedo è…. Stai alimentando il tuo fuoco?