Rencensione scialla nella quale mi arrogo il diritto di essere una fangirl
Diciamocelo, oggi che sui social sono tutti fighi, pare che essere una fangirl sia la morte. Io non sono d’accordo. Pare pure che ci sia un solo modo per parlare di libri: con dei “pipponi” (il blog è mio quindi pipponi lo dico) incredibili che ti fanno venire voglia di chiudere tutto e non leggere il libro. Ed è un peccato perché i libri sono la cosa più bella del mondo.
Quindi, da oggi nasce “recensioni scialle”: parliamo di libri ma a modo mio.
Ora basta ciance! Oggi, amica mia, mi tolgo i panni della consulente e della scrittrice, mi metto quelli della fangirl e parliamo di…
…Shadowhunters – La catena di ferro
Prendi una pentola e versaci dentro:
- un’autrice dal talento incredibile;
- mistero come se non ci fosse un domani;
- personaggi con una profondità da perdere la testa;
- passione;
- amicizia;
- amore
…e ottieni il secondo volume della serie urban fantasy di Cassandra Clare “Shadowhunters: The Last Hours”.
Partiamo con il dire che quelli di Cassandra Clare sono romanzi corali e “La catena di ferro” non è da meno. Cosa intendo per romanzo corale? La storia è raccontata da diversi punti di vista, non solo quella dei tre personaggi principali, che in questo caso sono James Herondale, Cordelia Carstairs e Lucie Herondale, ma anche da quelli degli amici dei protagonisti.
Quindi, se non ti piace questo stile, questo libro non fa per te (ma neanche i miei, a dirla tutta, visto che anche io utilizzo diversi punti di vista).
Detto questo, la storia procede a ritmo piuttosto serrato e non mancano i colpi di scena ma, soprattutto, non mancheranno scene che faranno battere il cuore all’impazzata.
Personaggi e ambietazioni di “Shadowhunters – La Catena di Ferro”
Cassandra Clare è una maestra nella caratterizzazione dei personaggi. Ogni volta che leggo un suo libro faccio fatica a capire quale sia il mio preferito. Questo perché ogni sua creatura è talmente credibile da farti avere la sensazione di poterla incontrare appena varcata la soglia di casa. Non starò qui a dilungarmi su quanto siano ben caratterizzati o su quanto i dialoghi siano avvincenti (le recensioni così mi annoiano a morte).
Quello che voglio dirti, però è che sei hai voglia di leggere di personaggi assolutamente tangibili questo è il libro che fa per te.
Se poi ci aggiungi una cupa, misteriosa e affascinante Londra dell’epoca edoardiana… hai fatto bingo!
Cosa ho amato
La sensazione di sentirmi parte di un grande tutto. La magia di questo libro ma, più in generale, di tutta la serie sta proprio in questo: ero lì, ho sofferto con Cordelia, ho combattuto con James. E questo grande tutto, nonostante sia popolato da demoni e Nephilim, è sempre lì, davanti a te.
Ho sentito i rumori e i sapori di Londra. Ho provato l’ansia che solamente un cimitero di notte può donarti.
Cosa non ho apprezzato
Il tempo che manca all’uscita del terzo! Sì, dai, un po’ sono simpatica. Ma il punto è proprio questo: il finale è un cliffhanger e finché lo uso io per i miei libri va bene, quando poi, da lettrice, devo aspettare allora non ci siamo.
Dai, faccio la seria. Non c’è niente che non abbia apprezzato, ma l’idea di dover aspettare per il terzo volume mi fa prudere le mani (approfitto per chiedere scusa a tutti i miei lettori che sono ancora in attesa della conclusione della mia saga…arrivo presto!).
In soldoni:
Un urban fantasy young adult letteralmente fenomenale!