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Social media: cinque falsi miti di sfatare

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Data

13 04 2022

Sfatare miti è la mia attività preferita

Nonostate i social media siano diventati parte integrante non solo del nostro tempo libero ma anche dei nostri business, troppo spesso mi capita di sentire “leggende metropolitane” su come debbano essere usati. Ho, quindi, deciso di sfatare una volta per tutte cinque falsi miti sui social media.

Devi essere sempre presente

No, non devi essere sempre presente. Non c’è bisogno di mostrare quante volte vai al bagno né cosa mangi ogni singolo secondo della tua giornata. Il cuore della questione è il tipo di rapporto che crei con chi decide di seguirti. Non nascondiamoci dietro a un dito: soprattutto se sei all’inizio è ovvio che più sarai presente e più riuscirai a legare con la tua community. Il punto è essere presente nel modo giusto e abituare le persone che ti seguono ad alcuni appuntamenti costanti:

  • Crea una rubrica fissa;
  • Cerca di essere presente in modo costante nelle storie;
  • Prenditi almeno un giorno off a settimana e comunicalo alla tua community. Nel mio caso, per esempio, il week end è il mio momento di pausa. Il sabato mattina (quasi sempre) condivido una storia scritta in cui auguro buon week end alla community e anticipo l’appuntamento del lunedì;
  • Partendo dai tuoi dati statistici, individua dei giorni in cui pubblicare in gallery e cerca di rispettarli.

Mettendo in atto queste semplice accortezze, e impostando una strategia sostenibile (qui puoi trovare la mia guida gratuita alla realizzazione della tua presenza online con una lezione specifica proprio su questo) riuscirai a vivere i social media a ritmi sani!

Se inizi a seguire qualcuno non puoi più cambiare idea

No, non è così. Nel corso del tempo, i nostri gusti possono cambiare oppure possiamo renderci conto di aver “preso un abbaglio”. Cambiare idea non è reato. Quando apri i social devi poter trovare un clima sereno. Se ci sono account che segui che questa serenità te la tolgono è giusto smettere di seguirli. Come è giusto smettere di seguire persone con le quali non interagisci mai: fai un favore a loro e a te. A loro perché non sei un “ghost follower”: seguirli e non interagire influisce negativamente sul loro engagement. A te perché così non sarai più costretta a vedere contenuti che non ti interessano. 

Devi pubblicare post tutti i giorni

Così poi finisci le idee e, a un certo punto, non sai più cosa pubblicare. I tempi cambiano e così i ritmi dei social. Essere costanti è una cosa, soffocare la community con i tuoi contenuti è un’altra.

Oltre alla scarsità di idee a lungo termine, infatti, il rischio di pubblicare troppo spesso è anche quello di annoiare le persone che ti seguono. Parti quindi SEMPRE dai tuoi dati statistici. Quando sono più attive le persone che ti seguono? A che ora? E poi chiediti: quanto tempo posso dedicare alla creazione di contenuti davvero di qualità? Perché il punto è anche e soprattutto questo: per far sì che le persone si fidelizzino e decidano di restare nella tua community, devi fornire sempre loro contenuti che rispondano realmente a una loro esigenza.

Posso dire tutto quello che voglio

Tra i falsi miti c’è anche quello del poter dire tutto quello che ci pare. Ti faccio una domanda molto semplice: entreresti in casa di una tua amica e diresti mai che il suo arredamento fa schifo? Immagino di no. Se invece lo fai, perdonami ma sei maleducata. Punto. 

Il fatto che una persona decida di essere online e per questo debba accettare qualsiasi cosa è un’assurdità pazzesca.

Esiste la libertà di pensiero? OVVIAMENTE. Esiste la libertà di espressione? Certo che sì, finché non mi insulti. Se decidi di andare nel profilo di una persona per insultarla e dirle cattiveria mascherandola con “è solo la mia opinione e sono libera di dirla” ti becchi le conseguenze. Perché sei libera di esprimerti finché non vai a ledere le altre persone. Questo deve essere chiaro.

Stessa cosa per le lamentele continue: la vita è già tanto difficile così, secondo te le persone quanta voglia hanno di sentire te che ti lamenti sempre? Essere sincere sui social non significa dover dire sempre tutto ciò che ci passa per la testa. Cerchiamo, quindi, di comprendere quando una polemica può essere utile anche alla community e quando, invece, serve solo per sfogare la nostra frustrazione. 

“Se sponsorizzi un post ottieni tutto” oppure “sei una sfigata”

Tra i falsi miti da sfatare questo è quello che preferisco. Sul serio. Quello delle sponsorizzazioni dei post  un tema sempre molto caldo e, di solito, ci sono due fazioni ben distinte:

  • Le persone che ritengono sfigati e incapaci i creator che crescono grazie alla sponsorizzazioni (“eh così, sono capaci tutti”);
  • Quelle che vedono nelle sponsorizzazioni il miracolo di San Gennaro e buttano fior fior di quattrini inutilmente. 

Parliamoci chiaro: le sponsorizzate servono. Ma funzionano SOLO ED ESCLUSIVAMENTE se fatte con cognizione di causa. Serve una strategia chiara e precisa altrimenti sono solo soldi buttati. Sponsorizzare post a caso ti porterà, come unici risultati, frustrazione  e rabbia. Sai perché? Perché per far sì che una sponsorizzazione di un post sia utile, quel post deve aver avuto risultati grandiosi in organico (quindi no, con le sponsorizzazioni “non sono capaci tutti”). Se un post ha fatto schifo in organico, farà schifo pure sponsorizzato. 

Inoltre, è fondamnetale ricordare che una buona strategia di sponsorizzazioni non prevede solamente post ma anche campagne ad hoc tramite Business Manager. È un ambito molto complesso che richiede davvero una conoscenza approfondita e una strategia mirata. 

Quindi, sì alle sponsorizzazioni ma solo se fatte nel modo giusto!

Ooooh, ci credi che adesso mi sento molto meglio? Sono felice di aver condiviso con te questi cinque falsi miti sui social media e spero davvero che questo articolo ti sia stato utile! 

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